Il 14 novembre 2015 è terminato il secondo laboratorio di restauro del legno a cui hanno partecipato 21 corsisti. A conclusione del corso possiamo fare un bilancio dell’iniziativa che ci pare essere molto positivo, sia perché ha prodotto dei risultati concreti, evidenziati dal completamento del restauro di diversi oggetti, ma, a giudicare dall’entusiasmo e dall’interesse espresso dai corsisti, anche perché ci consente di capire come procedere in futuro perché si ha la sensazione che l’iniziativa ecomuseale nel suo insieme risulti più comprensibile con esperienze di questo tipo rispetto ad altre più immateriali.
L’unico aspetto un po’ stonato è stato quello che alla festa di conclusione del corso non hanno potuto prendere parte alcuni appassionati ed Amministratori perché, purtroppo, l’ultima giornata del corso ha coinciso con l’inaugurazione del Museo della fortezza a Cavazzo e quindi si è dovuto fare necessariamente una scelta.
Si ricorderà che i mobili e le attrezzature da restaurare sono stati messi a disposizione dal Comune di Cavazzo (in gran parte appartenuti al poeta Siro Angeli) e dalla Latteria turnaria di Alesso (sede del futuro museo della latteria), quelli restaurati ora sono stati riportati nei luoghi d’origine per fare bella mostra di se negli spazi museali allestiti o che si stanno allestendo.
Nei discorsi e negli interventi di fine corso è emerso il desiderio di realizzare due corsi ad anno, uno in primavera ed uno in autunno, suggerimento messo in pratica con la stesura del Programma delle attività dell’Ecomuseo per il 2016, approvato dal Consiglio delle Istituzioni nella seduta del 19 gennaio.
Ci corre l’obbligo ricordare l’egregio lavoro svolto dal maestro Vanes Venerus, ottimale anche sotto l’aspetto della disponibilità, la fondamentale opera inclusiva e coalizzante di Olivo Picco e la disponibilità dell’Amministrazione comunale di Bordano che mette a disposizione i locali per poter realizzare questa iniziativa.
Dandoci appuntamento per il corso primaverile si esortano corsisti e appassionati a ricercare gli oggetti da restaurare affinché si possano continuare a realizzare gli spazi museali rappresentativi della nostra cultura.