Il Forte del Monte Festa
Il forte è una delle fortezze italiane costruite all’inizio del Novecento per rinforzare il confine orientale dell’allora Regno d’Italia. In gran parte scavato nella roccia è posto sulla cima del M.Festa, nelle Prealpi Carniche, a nord del monte S.Simeone e ad una quota di m. 1055 s.l.m., in territorio comunale di Cavazzo Carnico.
La visita al forte è possibile tramite il sentiero CAI 838, la strada militare che parte dalla Sella di Interneppo e la pista forestale che sale da Mena fino ad incrociare la strada militare. La viabilità militare e forestale è preclusa ai mezzi motorizzati e quindi l’escursione può essere effettuata in mtb o a piedi. Si raggiunge il pianoro a 980 metri s.l.m. dove si scorgono i primi resti del complesso: i ruderi delle caserme che ospitavano la guarnigione, i magazzini e le scuderie. Superati questi, la strada prosegue verso la cima dove si trova il vero e proprio forte. Alla base del complesso difensivo si incontrano sulla sinistra del sentiero due gallerie, che ospitavano all’interno i magazzini polveri e munizioni. Proseguendo, volgendo lo sguardo in alto a destra, si erge lo sperone roccioso che ospitava le batterie in barbetta dove erano adagiati i 4 cannoni da 149mm modello 149G. Sulla sommità, si possono visitare i pozzi e gli arrivi dei montacarichi che portavano agli artiglieri le munizioni.
Accanto alla batteria in barbetta, sono ancora visibili i resti della teleferica che collegava il Monte Festa ad Amaro, distante circa 4 km in linea d’aria. Per accedere al cuore della batteria corazzata, bisogna imboccare una splendida galleria in leggera pendenza, che guida il visitatore sul lato occidentale del Forte Monte Festa. All’uscita ci si affaccia sulla Val del Lago e il lago di Cavazzo. Salendo alcuni tornanti, si arriva all’ingresso della batteria corazzata. All’interno del complesso si possono individuare i vari vani che ospitavano la sala del Comandante, il corridoio che collegava gli accessi alle batterie, i vani montacarichi per le munizioni, le riservette munizioni che ospitavano i colpi pronti all’uso. Da una scala che porta a uno dei quattro pozzi che ospitavano le cupole corazzate e i pezzi da 149 mm tipo 149A sotto cupola corazza, si può accedere al piazzale sommitale del complesso fortificato. Da qui si vedono bene i quattro pozzi che ospitavano i quattro pezzi ed inoltre, quasi agli estremi della superficie, si individuano le postazioni delle batterie antiaeree da 75 mm Deport che proteggevano dalle incursioni aeree il Forte. Il panorama che si può vedere dalla cima è spettacolare, lo sguardo può spaziare dalla Val Tagliamento sino alla Val Fella, includendo le Alpi Carniche e Giulie, e, verso sud, dal Lago di Cavazzo all’alta pianura friulana.
Il forte domina un vasto tratto della Valle del Tagliamento, della Val del Lago e dei rilievi circostanti. L’opera faceva parte del sistema fortilizio dell’Alto Tagliamento-Fella. Il suo compito era di vigilare lo sbocco delle vallate del Fella e del But, che sfociano in quella maggiore del Tagliamento a Stazione per la Carnia ed a Tolmezzo.
I lavori di costruzione del fortilizio ebbero inizio circa nel 1904 e a struttura ultimata disponeva di quattro cannoni da 149 A in cupole corazzate tipo d’alta montagna ( secondo altre fonti quattro cannoni da 149 G sotto corazza del tipo “Ispettorato”).
L’armamento secondario era composto da quattro cannoni da 149 G su affusto con sottoaffusto trasformato a perno centrale. La gittata di questi cannoni era di km. 8,3 per le granate e di km. 7,6 per gli shrapnel. Inoltre disponeva di una sezione antiaerea da 75 A e una mitragliatrice Perino.
Il forte fu interessato dagli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale ed ebbe il compito di proteggere la ritirata delle truppe italiane ancora presenti nella zona.
Dopo la guerra il forte subì un forte smantellamento delle sue strutture in ferro e solo la batteria allo scoperto rimase in buono stato di conservazione.
Recentemente il Comune di Cavazzo Carnico ha individuato dei percorsi di visita posizionando, ove possibile, barriere di protezione e segnaletica di pericolo, rendendo così fruibile il sito del forte.
Particolarmente interessanti sono le caverne con gli ex depositi delle polveri delle munizioni, perché al loro interno sono stati costruiti dei locali che presentano una muratura in mattoni forati con rivestimento impermeabile e pavimenti in legno per evitare tra l’altro il formarsi di scintille tra il pavimento e gli scarponi chiodati dei soldati. A mezza altezza fra le caverne inferiori e la batteria corazzata c’è un cunicolo che attraversa la roccia ed a metà circa presenta una caverna per i due ascensori delle munizioni e relativi motori.
Nel giugno 2018 sul luogo è stata installata dall’Ecomuseo una mostra permanente che può consentirvi di acquisire alcune informazioni sulle caratteristiche del fortilizio e sulla vicenda storica in cui è stato coinvolto.
E’ comunque possibile approfondire la conoscenza delle vicende che lo hanno reso famoso visitando il sito www.fortemontefesta.it o visitando l’esposizione museale presente a Cavazzo Carnico.