Lo stagno ecologico del canneto
Nel settore meridionale del lago è localizzato lo “stagno ecologico” si tratta di un intervento, promosso dalla ex Comunità Montana del Gemonese, che ha comportato la realizzazione di una zona umida a fini faunistici e la sistemazione e ricostruzione vegetazionale dell’area circostante.
Il dato di partenza era costituito da un’area a canneto, fondata sui depositi di fango portati dalla spinta della corrente, limitrofa a un ampio terreno demaniale all’epoca (1990) destinato alla coltivazione del mais.
Il progetto, contenente una buona dose di visionarietà, puntava a ricostruire un complesso sistema di connessione fra il cosiddetto “stagno ecologico” (ovvero l’ambiente umido ricostruito sul sedime già coltivato a mais) e il lago (le sue acque fredde e un ittiofauna impedita alla riproduzione proprio per questo motivo) attraverso il filtro del grande canneto.
L’intervento si è sviluppato in due fasi: la prima (finanziata con la L.11/83) è consistita nell’opera di ricostruzione ambientale di un biotopo che richiamasse le caratteristiche del lago prima della realizzazione della Centrale; la seconda (finanziata con le risorse dell’Obiettivo 5b dell’Unione Europea) ha ripulito il grande canneto, riorganizzando i flussi mediante canali che, in ultimo, prevedevano il collegamento col microcosmo a valle ormai stabilizzato.