Il significato che viene attribuito ad uno spazio, come ad esempio quello del “Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni”, deriva congiuntamente da convinzioni personali (punti di vista, riflessioni) sia dall’interazione tra persone con esperienze diverse (comunicazione). Per un pre-adolescente ad esempio il lago è solo uno spazio fisico, per un giovane è un luogo d’incontro, per un adulto uno spazio di lavoro, infine, per un anziano, il luogo dei ricordi. Si tratta di significati che mutano o possono mutare nel tempo in quanto dipendono dalla storia delle persone (singoli e gruppi) e delle loro interazioni, e/o da fatti, decisioni e da persone che vivono in contesti diversi da quello preso in esame.
Lo sfruttamento rispettoso dell’ambiente in cui viviamo può essere quindi descritto come un processo culturale e dinamico che prevede la trasmissione di conoscenza attraverso la comunicazione dialogica e la testimonianza di esperienze e adeguate modalità di agire. L’uso corretto del territorio richiede sempre una programmazione (più o meno casuale) che può derivare anche dalla “partecipazione attiva dei cittadini” che in questo modo possono mettere in campo le proprie competenze e conoscenze specifiche ed innovative. I bambini e giovani in tal senso diventano una preziosa fonte di suggerimenti, lontani da interessi personalistici, se aiutati con metodo possono orientare progetti ed interventi.
Raccogliere e diffondere i diversi punti di vista delle persone per permettere il dialogo intergenerazionale e tra persone con competenze e responsabilità diverse è uno dei punti da cui partire per una lavoro di promozione del proprio territorio. Coinvolgere i giovani quindi significa imparare a conoscere il loro punto di vista, aumentarne le conoscenze e consentire una loro riflessione sul significato che ha lo spazio, da un punto di vista sociale, economico, ambientale e storico. Tutto ciò permette ai ragazzi di informarsi, sperimentando anche la ricerca.
L’Ecomuseo dopo aver realizzato la “Mappa di comunità della Val del Lago”, continua la mappatura culturale del territorio partecipando all’iniziativa promossa dall’Associazione Auser Alto Friuli, rivolta ai bambini delle scuole elementari, e propone all’Istituto Comprensivo di Trasaghis di realizzare il progetto “Giovani del Lago – Laboratorio foto-video per i giovani”, in modo da coinvolgere anche i ragazzi in età pre-adolescenziale. Per concretizzare quest’ultima iniziativa è stata incaricata la Società Cooperativa Sociale Co.S.M.O. di Pasian di Prato (UD), che ha ricevuto l’incarico di realizzare un laboratorio foto-video presso la Scuola media di Alesso.
Dopo alcuni incontri preliminari tra promotori delle iniziative e referenti scolastici, venerdì 15 gennaio hanno preso il via le attività che porteranno i bambini della Scuola primaria di Alesso e i ragazzi della Scuola secondaria di 1° grado a realizzare la loro mappa di comunità.
All’incontro con gli alunni hanno partecipato il Presidente di Auser Alto Friuli, Bruno Seravalli, che ha introdotto l’iniziativa ai bambini e poi l’arch. Ileana Toscano ha cercato di spiegare alla scolaresche presenti la mappa di comunità realizzata recentemente dagli adulti e quella che potrebbero realizzare loro. Poi è stata la volta degli studenti di una classe terza della ex Scuola media alla quale l’architetto Toscano ha esposto il senso di un processo partecipato per giungere alla realizzazione della loro mappa di comunità.
I bambini delle elementari proseguiranno il loro percorso con i propri insegnanti, mentre i ragazzi della terza media lo faranno anche con l’aiuto della Cooperativa COSMO col fine di realizzare un documentario prodotto interamente da loro.
Il progetto prevede un primo modulo in cui i ragazzi, suddivisi in gruppi, raccoglieranno informazioni sul punto di vista dei giovani sul Lago dei Tre Comuni. Questo naturalmente costituirà anche un momento importante di sensibilizzazione sull’argomento.
Esiste anche un secondo modulo che verrà realizzato il prossimo anno scolastico che prevede il confronto ed il dialogo tra giovani e adulti del territorio (genitori, amici di famiglia, ecc.). Tale attività sarà sostenuta da una ricerca fotografica, in cui verranno raccolte fotografie vecchie e nuove, che terminerà con una mostra condivisa con gli adulti che hanno partecipato. La costruzione stessa della mostra sarà occasione per aprire un dialogo tra giovani e adulti sul tema e tutti i risultati ed i prodotti del progetto saranno presentati in un evento finale.