Dal 19 al 25 maggio 2019 il Lago di Cavazzo e la sua valle sono stati la cornice della prima edizione del “Simposio Internazionale di Scultura su pietra”, un’iniziativa dell’Ecomuseo, attivo da più di 10 anni sul territorio con numerose iniziative incentrate soprattutto nella valorizzazione del patrimonio della Val del Lago.
Attorniato da acque, boschi e montagne, simboli autentici della nostra natura incontaminata, il Centro visite del Parco botanico di Interneppo si è trasformato in una galleria a cielo aperto, dove i protagonisti sono stati gli scultori che, con passione ed amore, si sono dedicati a trasformare dei semplici blocchi di pietra in veri e propri capolavori, dando forma ad emozioni e sentimenti, facendo trasparire quel calore che solo un luogo così unico sa regalare.
Il simposio, tra tecniche tradizionali e linguaggi contemporanei, tra il ticchettio di subbie e mazzuoli accompagnati dal rumore di attrezzi elettrici, nel pulviscolo creato dalla operatività degli artisti, ha riunito scultori esperti, di cultura, nazionalità e background differenti, in una esperienza senza confronto e senza tempo.
La pietra utilizzata è stata il giallo d’Istria, particolarmente adatta per realizzare le opere in programma. Il tema conduttore dato agli artisti era quello di rappresentare il lago e la sua valle secondo la propria visione.
L’iniziativa ha consentito al pubblico presente di assistere al processo creativo sin dalle prime fasi di sbozzatura della pietra, fino alla rifinitura e al completamento dell’opera, divenendo un laboratorio creativo a cielo aperto in cui tre scultori, un italiano e due argentine, hanno creato le loro opere sotto gli occhi dei visitatori, creando con loro un dialogo e trasformando lo spazio pubblico in un luogo d’incontro, di crescita e confronto a tutto tondo.
Le opere realizzate hanno dato forma a quella che era l’idea di arte che ognuno degli artisti ha voluto rappresentare, dalla ragazza sul bagnasciuga di Flavia Robalo dal titolo “La orilla”, dalla sinuosità delle forme dell’infanzia dell’opera di Veronica Fonzo dal titolo “Una battigia per le farfalle”, senza dimenticare la riflessiva e composita installazione dal titolo “Il rumore del silenzio” di Edi Carrer, artista ed organizzatore del simposio/cantieri del paesaggio.
Il Simposio, come tutto il programma degli eventi dell’Ecomuseo, è stato realizzato grazie ai finanziamenti della Regione FVG, dei Tre Comuni aderenti e dell’UTI del Gemonese che lo gestisce.
Nonostante il cattivo tempo che ha contraddistinto il periodo è stato un esordio fortunato, gli artisti hanno realizzato le opere nei tempi previsti ed ora sono visibili presso il Centro visite in attesa di trovare la loro collocazione definitiva lungo il sentiero naturalistico del Lago, in modo da realizzare quello che avrà la parvenza di un museo diffuso, di tipica impronta ecomuseale.
Al termine di questa esperienza possiamo testimoniare che si è portato a termine un lavoro impegnativo, le difficoltà sono state diverse ma sono state superate grazie all’ottima organizzazione e alla collaborazione di tutti, in particolare dei soci volontari dell’Associazione Auser Alto Friuli, che hanno fornito assistenza agli artisti e tenuto aperto il Centro visite, in modo da consentire a tutti l’accesso ai cantieri, contribuendo in questo modo a riscoprire un senso di comunità talvolta offuscato o non alimentato in modo idoneo.
Alcune immagini del simposio…
… e prossimamente anche un video dell’evento.